OPEN HANDS

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venerdì 7 dicembre 2018

Una donazione per tutte le età

computer nella sede di OPEN HANDS
Da un semplice dono possono derivare grandi benefici, dono ancor più benaccetto in vista delle prossime festività natalizie: la Società LazioCrea SpA ha donato alla nostra Associazione OPEN HANDS dieci personal computer.

Un regalo che permetterà alla nostra Associazione, già impegnata da molti anni nell’ambito del sociale, di poter realizzare un progetto di fondamentale rilevanza, ovvero un corso d’informatica di base rivolto a tutti e a tutte le età: il valore aggiunto di tale iniziativa è, oltre a valere come strumento contro l’isolamento degli individui nel tessuto dispersivo delle grandi città, quello di aiutare l’invecchiamento attivo, dando l’opportunità agli over 60 di avvicinarsi alle nuove tecnologie, oggi indispensabili per l’espletamento delle semplici attività quotidiane e per poter più agilmente utilizzare i servizi della Pubblica Amministrazione.


Per l’Associazione è un ulteriore importante passo in avanti, in linea con il nostro consueto “modus operandi” che si fonda principalmente sul principio di economia circolare, oppure più semplicemente economia della solidarietà: infatti solo l’unione d’intenti dei diversi soggetti della società che fanno rete tra di loro, oggi può dare ulteriore spinta e sostegno a quella parte sana della collettività che si impegna nel volontariato, ricco di energie e progetti ma quasi sempre a corto di risorse.


“Computer per tutte le età” è il nome del progetto che OPEN HANDS vuole portare avanti inizialmente nel territorio del VII Municipio di Roma, e successivamente anche in altri municipi, con la finalità di coinvolgere i centri anziani, il mondo dell’associazionismo e del volontariato, le istituzioni scolastiche, etc..
Ringraziamo la società LazioCrea S.p.A, e le persone che si sono rese disponibile, in particolar modo il Presidente Dott. Andrea Umena e tutto il suo staff.                                                                                      


Redazionale

giovedì 29 novembre 2018

TESSERAMENTO 2019



Associazione Socio-Culturale Open Hands
 Campagna Tesseramento 2019
Carissimi associati,
Con l’inizio del mese di dicembre, l’Associazione Open Hands apre la sua campagna di adesione 2019.
Nell’anno che sta per chiudersi l’Associazione ha potenziato la sua struttura, infatti ora la sede è pienamente operativa per ospitare ed organizzare tutte le proprie attività e le iniziative da noi promosse.
In questo anno, inoltre, abbiamo ospitiamo una vasta gamma di servizi, offerti dai numerosi professionisti con cui collaboriamo e che sono a disposizione di tutti gli associati che potranno usufruire di convenzioni agevolate.
Abbiamo chiuso un importante accordo di collaborazione con ADOC (associazione dei consumatori) aprendo uno sportello, abbiamo implementato la nostra capacità d’azione sui temi dell’integrazione, chiudendo un accordo con il Gruppo Europa Roma Esquilino.
Continuiamo, oramai da anni la collaborazione con la GE.CO. Onlus Associazione Ambientalista di volontariato che opera anche nel settore zoofilo con un proprio nucleo di Guardie, così come la partecipazione attiva nelle iniziative del Banco Alimentare (24 novembre u.s.), e la raccolta di abiti, generi alimentari e prodotti per la vita quotidiana destinati a parrocchie, case famiglia e ad altre associazioni che si occupano del sostegno a persone e famiglie in difficoltà economiche e sociali.
Nel corso del 2018 abbiamo organizzato dei corsi formativi sulla cittadinanza attiva e cicliche presentazioni di libri o saggi di interesse storico e sociologico, abbiamo fatto sentire la nostra presenza in occasione di eventi e commemorazioni che ribadiscano la centralità della nostra carta Costituzionale e l’importanza di difenderne i valori e la sua radice antifascista.
Per il 2019 i propositi sono tanti dalla protezione ambientale, all’organizzazione dei corsi d’informatica di base per anziani alla protezione degli animali e aperti a tutte le proposte che ci verranno segnalate.
Dunque ci sono molti ed interessanti motivi per aderire ad OPEN HANDS.
Per info scrivere a openhands5@gmail.com oppure contattateci ai numeri 329/3998250, 329/8158812, 347/7287468 e 347/6161921.                                                                                          
                                                                                                                                          GRAZIE
                                                                                                                               Il Presidente
                                                                                                                                Andrea Morichini



.                                          
                                            Associazione Socio-Culturale Open Hands, C.F. 97598140586

Sede Legale Viale Opita Oppio 54/b – 00174 Roma; Sede Operativa Via Tito Quinzio Penno, 23 – 00175 Roma
Posta Pec : openhands@pec.it, Email contatti: openhands5@gmail.com, Email servizi in Associazione: serviziopen@gmail.com

giovedì 12 aprile 2018

Raccolta Alimentare


SFREGIO STORICO E CIVILE ALLA MEMORIA DEL QUADRARO


di Paolo Cenciarelli

L'ultimo sfregio occorso al Parco Monte del Grano, scoperto lo scorso 30 marzo, si è consumato con il segno della svastica nazista con cui è stato imbrattato il monumento che onora la memoria delle vittime del rastrellamento nazista del Quadraro del 17 aprile 1944.

Questo fatto merita una riflessione più approfondita rispetto al catagolare tale atto come mero vandalismo anche se è evidente la natura balorda di un gesto compiuto celandosi nel buio della notte, così come la volontà colpevole di compiere uno sfregio contro una memoria sofferta e dolorosa.

Pensare all'azione provocatoria mirata, operata da gruppi ideologicamente organizzati di nostalgici neonazisti, può essere un'ipotesi reale ma, tenuto conto dell'altrettanto reale esiguità numerica di coloro che a Roma credono convintamente a quella maledizione dell'umanità che fu il nazismo, oltre allo sdegno e al disprezzo verso tali mentecatti, credo per tale caso non sia necessario aggiungere un'ulteriore preoccupazione, come invece urgerebbe fare nella seconda ipotesi.

La seconda ipotesi conduce al gesto voluto di per sè, senza alcuna base ideologica ma inteso con i connotati di uno svago considerato meramente divertente; si rappresenterebbe così l'atto di un balordo ignorante , ma del tipo più superficiale e totalmente gratuito, per cui il peso di un tale sfregio equivale a quello di uno sfottò calcististico di natura campanilistica.

Il soggetto di questa seconda ipotesi potrebbe assomigliare a colui che compie atti di bullismo, a diletto del proprio branco  di spettatori, verso chi è considerato più debole e incapace di reagire o sprovvisto di adeguata attenzione e cura da parte di chi ne è deputato. Costui compie il gesto di sfregiare con una svastica il monumento antinazista, compiaciuto delle risate degli eventuali compari , sicuro che  il degrado del parco dove risiede il monumento e la debole memoria collettiva sulle vittime dell'eccidio non possono impedirgli di imbrattarlo, senza scopi ideologici antecedenti o obiettivi politici da raggiungere ma pieno di sè  in un atto di superficiale presente.

Questo scenario è tanto più preoccupante se si tiene conto della prospettiva di lungo raggio: nel procedere delle generazioni successive a quelle che vissero quei tempi ( e a quelli che si ostinano a studiarli e ricordarli),si è fortemente affievolita la conoscenza della storia e soprattutto l'interesse nel mantenerla salda, di conseguenza si indebolisce costantemente lo spirito di comunità generato e rinsaldato dall'aver condiviso tragedie collettive e aumenta il distacco e la diffidenza tra la cittadinanza e le istituzioni nel loro complesso.

Questo accade soprattutto per il perpetuarsi delle inerzie colpevoli e delle inefficienze dolose, degli scandali e delle deviazioni criminali che sempre di più hanno infettato la politica e le strutture dello Stato e del servizio pubblico, delle opacità e autoreferenzialità nelle organizzazioni sindacali e nelle lobby professionali.
Se le nostre istituzioni democratiche rappresentano l'alternativa vincente ( a carissimo prezzo di sofferenze e vite umane di innocenti) a quella concezione di Stato totalitario che invece perseguivano i nazisti, allora forse parte della responsabilità per la seconda ipotesi va rintracciata oltre la balordaggine del singolo "ignorante".

La balordaggine, insignificante di per sè soprattuto se isolata, trova adito e risonanza quando le debolezze della sua vittima prestano il fianco alla sua azione: il bullo per agire si approfitta della disattenzione dell'insegnante o della nulla solidarietà dei coetanei verso la sua vittima, così il balordo autore dello sfregio al monumento si approfitta del clima di "disimpegno" alla memoria collettiva e potrebbe paradossalmente trovare ulteriore "soddisfazione" del proprio gesto se a contrastarlo fosse chi ha reso l'antifascismo in Italia un vuoto feticcio.

In Italia l'antifascismo serio e non di facciata, militante ma non anacronistico, come movimento trasversale e culturale di massa,  non deve arenarsi nella censura di espressioni o manifestazioni nostalgiche ( questo è il suo minimo sindacale a cui purtroppo ci si è limitati), ma deve vivere e permeare tutte le istituzioni e tutte le realtà produttive, associative, politiche etc.. con tutti i suoi valori ( che poi sono quelli presenti nella Carta Costituzionale) e quindi far sì che esse siano percepite e sentite dalla cittadinanza come saldamente al loro fianco e vincenti rispetto a modelli di istituzioni autoritari o repressivi.

Quando, come sta accadendo negli ultimi anni, aumenta lo spettacolo negativo di istituzioni inefficienti e colluse e si affievolisce da parte della cittadinanza il senso di fiducia e appartenenza alle istituzioni nate dalla guerra antifascista, allora nel cumulo dei danni collaterali a questa degenerazione, si aggiunge anche la prolificità di atti di vilipendio di balordi che prendono di mira i suoi simboli più veri e rappresentativi.



lunedì 9 aprile 2018

Corso Formazione

CORSO DI FORMAZIONE ALLA CITTADINANZA CONSAPEVOLE
“ITALIANI SI DIVENTA: IL BENE COMUNE”: LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI AL BENE COMUNE


“IL BENE COMUNE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA”: LINEAMENTI DI STORIA DELLA REPUBBLICA
(Partiti e movimenti dal dopoguerra a oggi, gli strumenti di democrazia - la partecipazione dei cittadini).
Docente: Simone Morichini (Giornalista e dottore di ricerca in Storia).
Data: 03/05/2018

“IL BILANCIO COMUNALE" 
(Programmazione, patto di stabilità, federalismo fiscale).
Docente: Francesco Petrucci (Esperto in politiche della programmazione economica e sociale).
Data: 07/05/2018

“ISTRUZIONE E CULTURA” 
(La formazione, il diritto allo studio, media e comunicazione). 
Docente: Sara Dellabella (Giornalista di Panorama).
Data: 09/05/2018

“I SERVIZI SOCIALI” 
(Politiche sociali, promozione della persona).
Docente: Carla Fermariello (Avvocato ed Esperta del mondo delle Politiche-Sociali).
Data: 14/05/2018

“IL GOVERNO DEL TERRITORIO” 
(Politiche urbanistiche, piano del territorio, risparmio energetico).
Docente: Dario Nanni (Capogruppo PD VI Municipio ed ex Consigliere Comunale).
Data: 23/05/2018




Tutte le lezioni si terranno dalle ore 18:00 alle ore 19:00 presso la sede dell’Associazione Open Hands sita in Via Tito Quinzio Penno, 23 (zona Aeroporto di Centocelle).
Costo iscrizione € 10.
Per informazioni e colloqui: Segreteria didattica (329/8158812 ; email: openhands5@gmail.com).


Laboratorio civico per Roma Via Tito Quinzio Penno, 23 (Zona Aeroporto di Centocelle)        
Telefono mobile: 329/8158812 ; Email: openhands5@gmail.com

giovedì 8 marzo 2018

Oggi è la giornata internazionale della donna.

Di Grazia Brinchi

La precoce primavera romana ha fatto fiorire gli alberi
  

di mimosa a gennaio e le gelate di questi giorni hanno
fatto appassire quello che è il simbolo più delicato
di questa giornata. Otto marzo comunque, nonostante
le gelate cui la questione femminile è ovunque sottoposta.

E niente mimose perché la giornata non può essere
solo motivo di tristissimi festeggiamenti di donne in
libertà per un giorno all'anno, bensì occasione di
riflessione e di progetti. Riflettere sulla necessità che
 la società riconosca, non solo a parole e non solo una
volta all'anno, la grandezza del valore della cultura femminile.
Riflettere sull'importanza strategica delle donne all'interno di una comunità democratica e in pieno sviluppo.

Essere donna nel nostro Paese è tutt'oggi difficile perché nonostante norme e leggi che ne tutelano la rappresentanza non solo formale ma anche sostanziale a tutti i livelli della società, le donne sono ben lontane dal godere delle stesse opportunità offerte ed elargite agli uomini. In materia di lavoro, nonostante la recente legge contro le dimissioni in bianco, sono ancora troppe le lavoratrici costrette a lasciare la propria occupazione per la maternità.

Mancano i servizi all'infanzia, alla conciliazione vita lavoro; mancano uguali possibilità di guadagno e la donna, pur essendo sempre più soggetto percettore di reddito, attualmente guadagna in media dal 18 al 25 per cento in meno dei suoi colleghi maschi. E al sud del Paese la situazione è ancora più grave. Assistiamo inoltre, inorriditi, è il caso di dirlo, ad una sorta di revanscismo edeologico che vuole le donne fuori dal mercato del lavoro con l'inevitabile ritorno al ruolo di "angelo del focolare", tanto anelato da questa destra retriva e ignorante.

Dunque, se c'è stata una primavera ricca di promesse, le gelate ultime ci inducono a riflettere sul futuro delle donne e sugli orizzonti loro aperti. Perciò accogliamo la carenza di mimose di questo anno come auspicio di una chiamata all'impegno di tutte le donne per ribadire a questa società ancora troppo maschio centrica che è nella complementarietà dei ruoli e dei compiti che la società progredisce. Le donne hanno sempre sfidato le avversità, hanno superato le diverse gelate di cui si è ammantato il loro cammino e se quest'anno mancano le mimose, chissenefrega. Le donne ci sono, sono pronte a nuove sfide e a migliorare una società che non può escluderle o emarginarle. 

Pronte a camminare insieme agli uomini con l'obiettivo di un Paese proiettato verso una declinazione paritaria della democrazia e dunque, più moderno, dinamico e solidale